Milano Moda Donna al gran finale

  • 10 anni fa
Quando il grigio s’illumina di verde, quando la flanella non è solo flanella ma diventa tulle da sera vuol dire che la sfilata è quella di re Giorgio.

Ecco l’ultimo Armani in chiusura delle sfilate di Milano Moda Donna. Un Armani che sfodera i suoi colori e i suoi tagli raffinati, i nuovi pantaloni corti alla caviglia e molto ammorbiditi. Calzoni difficili che si potranno portare più lunghi naturalmente.

Ma l’altra novità sono i tocchi moderni del verde acido, quello che molti chiamano Chartreuse ma che Giorgio Armani preferisce chiamare con il più fruttato nome di “lime”.
Cosi’ solo lui è in grado di dimostrare che da un’alga marina puo’ nascere Venere.

Lacci emostatici come cinturini,
cristalli sulle collane che sono collari ortopedici, bracciali dorati che stringono il braccio sono gli accessori della diva disturbata mandata in passerella da Dsquared. Questa ‘vamp interrupted’ entra “con il suo magnifico guardaroba in un istituto di correzione per sfuggire ai flash dei fotografi e alle pressioni della fama.

Blumarine parte dallo studio dei materiali, che trasforma la passerella in una sfilata delle meraviglie. Superata la bidimensionalitá, i tessuti si convertono al 3D, con le stampe a
rilievo, i ricami preziosi, i patchwork di pizzi e i tessuti jacquard a effetto. Il contorno si costruisce su una silhouette contemporanea, fatta di tagli netti effetto-kimono. Il gusto orientale palpita nei mini abiti, nelle gonne e nelle bluse, sempre costellati di lavorazioni artigianali.

A proteggere dal freddo ci pensa la baby alpaca, in versione pelliccia per gli inserti sugli abiti, oppure in soffice tessuto per i capispalla con ricami geometrici in oro.

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