Rimini, tentata rapina a medico, si stringe il cerchio sul terzo uomo

  • 10 anni fa
Si stringe il cerchio sulla terza persona che venerdì 7 marzo ha partecipato alla tentata rapina a danno di un medico di Bellaria, all'uscita del suo studio in via Flaminia, nei pressi del complesso "Leon Battista Alberti". Nell'occasione, i rapinatori sono stati messi in fuga da tre colpi di pistola sparati in aria dal medico. I Carabinieri di Rimini sono fiduciosi su una rapida conclusione delle indagini, dopo il rinvenimento della pistola scacciacani utilizzata per la tentata rapina: l'arma, priva del tappo rosso, è stata ritrovata sabato pomeriggio in un cespuglio di via Colonna. Dalle impronti digitali gli inquirenti sono pronti a risalire all'identità del complice delle due persone già arrestate: un 42enne riminese e un 36enne napoletano. Il primo era stato visto allontanarsi dal luogo della tentata rapina a bordo di una Fiat 500 e subito rintracciato; il secondo individuato grazie all'esame dei contatti telefonici del riminese. Il napoletano ha inizialmente negato, ma poi ha confessato la sua attiva partecipazione: "Sono disperato, avevo bisogno di soldi". Poche ore prima aveva denunciato ai Carabinieri il furto di un motorino, ritrovato poi nella sua abitazione.


Dalle indagini sono emersi ulteriori sviluppi: il medico era già stato nel mirino dei malviventi, lo scorso 28 febbraio. Due di loro si sarebbero presentati allo studio medico nel tardo pomeriggio: uno dei due lamentava forti dolori al braccio ed è stato medicato con un antidolorifico per endovena, mentre l'altro lo aspettava. Pare che non si trattasse di un sopralluogo, ma di un primo tentativo, poi abortito sul nascere, di effettuare la rapina.

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