Emirati, alla Biennale di Sharja va in scena un mix di culture differenti

  • 9 anni fa
Che cosa ci fanno i sapeurs, gli edonisti congolesi ossessionati dai propri abiti griffati, per le strade di un emirato? E perché sono eccezionalmente accompagnati da musicisti locali? Semplice, si tratta di uno scambio di culture che poteva andare in scena solo alla Biennale dell’arte di Sharja: 55 artisti presenti, 36 con opere commissionate appositamente per l’occasione.

“Questa performance si chiama ‘Marcia funeraria’. È una performance che mischia la danza, la musica ed il teatro“, spiega il rapper congolese Shoggy Angoy. “Perché ‘Marcia funeraria’? Cerchiamo di riprodurre una realtà divenuta quasi un rituale a casa nostra, nella Repubblica democratica del Congo: quando c‘è un lutto, alla cerimonia funebre le persone non vengono più per piangere con la famiglia del defunto, vengono solo per mostrare i loro abiti alla moda”, aggiunge.

Dalle performance ai giochi sensoriali. Il più curioso si chiama XYZ ed è stato creato dall’artista argentino Eduardo Navarro con l’aiuto di stud

Consigliato