Il suo nome è Tsotsi

  • 2 anni fa
Tsotsi ha 19 anni e vive in una baraccopoli nella periferia degradata di Johannesburg, in Sudafrica. Non ricorda nulla del suo passato e Tsotsi è un soprannome che gli è stato dato nel ghetto in cui vive. Nonostante la giovane età è già a capo di una piccola banda di malviventi che comprende Butcher, un assassino a sangue freddo, Boston, un insegnante fallito, e Aap, un ragazzo grosso e ritardato. Una sera, dopo aver bevuto troppo e litigato furiosamente con uno di loro, Tsotsi inizia a vagare per le strade in preda all'alcool e ai fantasmi del passato. Senza rendersi conto giunge in un quartiere di benestanti dove una giovane donna sta combattendo con il cancello automatico della sua abitazione. Tsotsi non ci pensa due volte, spara alla donna e le ruba l'auto, una BMW argentata. Dopo pochi metri, il ragazzo perde il controllo dell'auto che si schianta. Ma non è tutto: sul sedile posteriore c'è un bimbo di soli 3 mesi. Lasciata l'auto, Tsotsi fugge portando con sé il piccolo, deciso a prendersi cura di lui. Ben presto però, si rende conto che occuparsi di un neonato non è cosa tanto facile e va alla ricerca di un aiuto. Incontra così Miriam, una giovane vedova con un figlio piccolo, che nonostante l'approccio violento, si prende cura del bimbo di Tsotsi. Tra i due ragazzi si instaura un rapporto sempre più intenso che porterà Tsotsi a fare i conti col suo carattere collerico e con i ricordi del proprio passato...

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