Catalogo Autovox TV - Edizione 1977 mercato italiano

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L'impresa fu fondata nel 1945 a Roma su iniziativa di Giordano Bruno Verdesi e dell'ingegner Carlo Daroda con la denominazione Autovox S.p.A. con sede legale in largo Ponchielli 6, della quale il primo assunse la carica di amministratore delegato e il secondo di presidente.
Fin dalla sua costituzione, l'azienda, la cui produzione si svolse inizialmente in un capannone in via Mondovì 5, con lo sviluppo della motorizzazione di massa del secondo dopoguerra, si specializzò nella costruzione di autoradio. Fu in questo particolare settore dell'elettronica che Autovox ebbe i primi successi commerciali con i modelli della serie RA e RRA, affermandosi in pochi anni sui mercati nazionale ed estero. Nel 1967 Autovox ha già sviluppato - e inizia la produzione - del primo televisore a colori completamente transistorizzato e a tecnica modulare, Il modello TVC 2589. Era destinato esclusivamente all'esportazione (infatti le scritte sui vari comandi erano in tedesco) dal momento che in Italia la televisione a colori non era ancora ritenuta necessaria, mancandone - a causa di gravi ritardi politici - anche le trasmissioni a colori. Montava un CRT RCA da 25". Nelle case italiane non c'è traccia di presenza. Era diffuso nelle varie sedi della RAI. A Firenze ed esempio era installato nella sala Ampex. I suoi TVC erano affidabili di costo relativamente contenuto e buona resa cromatica anche perchè montavano spesso CRT Philips.
Negli anni del boom economico, l'Autovox era divenuta una delle maggiori industrie nazionali dell'elettronica (oltre 1.600 addetti nel 1968). Senza mai progettare componenti di altissima fedeltà, all'alba degli anni settanta si impegnò - al pari delle altre imprese del settore - nella ricerca di oggetti di design; risultati furono oggetti quali la autoradio modello Bikini o il televisore Linea 1, disegnato da Rodolfo Bonetto, e Stile 1; il settore autoradio fu quello sul quale però la Autovox volle concentrarsi per gli anni a venire, pur senza abbandonare gli altri. Ecco come, nei decenni successivi, altri modelli come il Piper, il Melody, il Kanguro vennero lanciati. Fu proprio in quel periodo che l'azienda romana divenne leader di mercato nazionale dell'autoradio con una quota del 40%, un dominio che durò per

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