I Nas chiudono deposito con alimenti scaduti e privi di tracciabilità

  • 5 mesi fa
I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Salerno, coadiuvati da personale del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Salerno, hanno ispezionato un deposito di alimenti ubicato nell‘agro Nocerino-Sarnese, procedendo al sequestro amministrativo di circa 1,7 tonnellate di prodotti alimentari privi di indicazioni sulla tracciabilità e alla distruzione immediata di 4 tonnellate di prodotti alimentari di vario genere (tra cui pasta, salumi, formaggi, prodotti carnei, conserve, etc…) scaduti di validità, alcuni anche da oltre un anno. L’intero deposito, che si estende su una superfice di circa 600,00 mq, d’intesa con il personale del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Salerno, è stato sottoposto alla “chiusura ad horas” a causa di gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali (come pavimentazione intrisa di sudiciume, presenza di ragnatele e muffa sulle pareti, assenza di servizi igienici e spogliatoi, etc…).
Scoperta distilleria abusiva

Nella stessa attività sono stati sottoposti a blocco sanitario 540 litri di bevande, verosimilmente alcoliche, contenute in bottiglie sprovviste di etichettatura, che saranno sottoposte alle necessarie verifiche per stabilirne l’esatto contenuto e la salubrità. Gli elementi acquisiti durante l’ispezione hanno consentito ai carabinieri del Nas di risalire all’attività di produzione delle citate bevande, che avveniva in un deposito ubicato nella limitrofa Valle dell’Irno, che è stato controllato unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Salerno, ove sono stati sequestrati circa quattrocento contrassegni di Stato per la certificazione di prodotti alcolici, cinquanta bottiglie contenenti liquori, fusti e lattine contenenti sostanze verosimilmente alcoliche (stimati in ottanta litri), numerosi barattoli contenenti “babà” al liquore e attrezzature per la produzione e il confezionamento dei prodotti (come bottiglie vuote ed etichette). L’intera struttura è stata sottoposta a sequestro preventivo, in quanto, dagli elementi raccolti, si ritiene che l’attività, registrata come deposito-grossista, produca, senza i necessari requisiti, bevande alcoliche, eludendo il pagamento delle accise.

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