Rimini: il giovane Fabrizio racconta il suo trapianto di cuore

  • 12 anni fa
Nella mattinata del 25 marzo presso l'Ospedale Infermi di Rimini si è parlato di trapianto di cuore e di cosa è cambiato dai tempi di Barnard, il medico sudafricano che nel 1967 eseguì con successo il primo trapianto cardiaco al mondo. A distanza di 44 anni si sono raggiunti risultati notevolmente positivi, con una qualità della vita migliorata in tutte le classi d'età e dove la sopravvivenza dei trapiantati, ad 1 e 5 anni, è rispettivamente in media dell'85% e del 75%. Il Centro Unico per il Programma di Trapianto Cardiaco in Emilia Romagna è costituito dall'Istituto di Cardiologia e dall'Istituto di Cardiochirurgia dell'Università di Bologna, Policlinico S. Orsola, che dal 1991, anno di inizio dell'attività, al 2010, ha effettuato trapianti a 547 pazienti. 26 invece sono i trapianti eseguiti in Emilia Romagna in tutto il 2010. Nella ricerca di donatori, per la sempre maggiore necessità di organi, si sono allargate le fasce d'età prese in considerazione. Sono infatti accettati donatori anche di età sino a 60 anni oppure in condizioni non ottimali, cosidetti donatori marginali. In alcuni casi sono accettati anche donatori con patologie infettive sistemiche o patologie morfologiche d'organo, ma con risultati mediamente inferiori allo standard ed eticamente discutibili. Negli ultimi 5 anni si è assistito in tutto il mondo ad un vistoso calo delle donazioni, da circa le 4.500 annue negli anni '90 alle 3.200 annue dal 2000 in poi. Negli anni 2004 e 2005 a Bologna si sono eseguiti rispettivamente 43 e 42 trapianti mentre nel 2009 e 2010 sono calati rispettivamente a 27 e 26. A Rimini al momento i pazienti in lista di attesa sono 2, mentre altri due sono stati recentemente operati. Presente alla conferenza stampa il riminese trentacinquenne Fabrizio Gessaroli, che tra il commosso e un poco di soggezione ha testimoniato la sua esperienza. Fabrizio era affetto da cardiomiopatia restrittiva, malattia che porta la rigidità del muscolo, provocando così uno scompenso cardiaco che inevitabilmente influisce pesantemente sulla vita di tutti i giorni. Fino a 30 anni la sua vita è stata normale, poi dai 33 la grave evoluzione della malattiva. L'unica possibilità di guarigione il trapianto di cuore. Fabrizio è stato operato il 2 settembre 2010, il giorno dopo aver ricevuto l'improvvisa notizia. Stava per sottoporsi all'operazione di trapianto. Il cuore compatibile arrivava da un ragazzo di 24 anni, di Piacenza. Sette ore e mezzo di intervento poi il risveglio con il tanto agognato tubo in bocca, indicazione della riuscita dell'operazione. Un mese in ospedale poi la progressiva rinascita che, a quasi sette mesi dall'intervento, vede il giovane riminese riappropriarsi delle sue forze fisiche e mentali, con tutta la voglia di vivere appieno queste prime giornate di sole primaverile, passo dopo passo, verso il più grande dei desideri, che fino a poco fa sembrava irrealizzabile, vivere una "vita normale". 

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