Ruoppolo Teleacras - "Messina Denaro", parla Grigoli

  • 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/#!/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) del 24 luglio 2010. L'ex Re Mida dei supermercati in Sicilia, Giuseppe Grigoli, al processo in cui è imputato di mafia : "la protezione di Messina Denaro, il pizzo ed i ricatti".
Ecco il testo:
E' stato il Re Mida, dei supermercati. Ex capo dei Despar, tra le province di Trapani, Palermo ed Agrigento. E nell'agrigentino sarebbe stato lui tra le cause del rischio di una guerra di mafia. Sì perchè Giuseppe Capizzi di Ribera, titolare di un Despar nel suo paese, lo avrebbe truffato, e lui, Giuseppe Grigoli, avrebbe chiesto aiuto al suo padrino, Matteo Messina Denaro. Il boss ha cercato Giuseppe Falsone, padrino di Peppe Capizzi, poi ha scritto un pizzino a Bernardo Provenzano : "intervenga vossia, altrimenti sarò costretto a risolvere io con le armi". Ed alcuni ipotizzano che Giuseppe Falsone sia scappato in Francia per sfuggire alla vendetta di Matteo Messina Denaro. Giuseppe Grigoli, 60 anni, di Castelvetrano, protetto dal compaesano Matteo Messina Denaro, tanto che Maurizio Di Gati ha dichiarato : "sono la stessa cosa". E non sono state sempre rose e fiori. Infatti, il 20 dicembre del 2007 Grigoli è stato arrestato. Concorso esterno alla mafia. Il sequestro dei beni, i supermercati a servizio della mafia, tra lavoro e riciclaggio, 200milioni di euro. Adesso Grigoli è imputato ed al processo ricorda : '' a Castelvetrano gli imprenditori di Castelvetrano non pagano il pizzo, lo pagano solo se lavorano fuori città. Il cognato di Messina Denaro, lui, Filippo Guttadauro, mi accompagnò dal boss, a Castelvetrano, in via 20 settembre, in un appartamento al piano terra. E Matteo Messina Denaro mi disse : se apri nuovi supermercati in altre città devi pagare. Poi, il fratello di Matteo, lui, Salvatore Messina Denaro, arrestato il 15 marzo scorso, mi ha costretto a prestare 500 milioni di lire ad alcune persone in difficoltà. E io per il prestito ho dovuto contrarre un mutuo. Poi, ho assunto almeno 25 dipendenti su indicazione dei clan, ed altri nomi mi sono stati imposti per il movimento terra e l'acquisto del cemento per la costruzione dei supermercati. Per pagare la mafia ho fatto anche false fatturazioni. Non ho denunciato questi fatti per paura, oggi l'avrei fatto. Nel 1996 sono stato ad un passo dal decidere di denunciare, però mi è mancato il coraggio. Temevo di subire l'incendio dei negozi e di vivere sotto scorta ".